“Afghana” di Laura Salvinelli: il volto delle donne afghane del centro di maternità di Emergency ad Anabah in Panshir

Roma – Alla festa del Cinema di Roma dal 14 al 24 ottobre all’Auditorium Parco della Musica

«In questo lavoro c’è tutto il mio amore e impegno per l’Afghanistan e per le donne – ha dichiarato la fotografa di guerra Laura Salvinelli –  Ho combattuto sia lì per fotografare le donne che qui per far accettare le foto del parto, perché violano i tabù sul corpo reale delle donne e sul sangue della vita.»

La mostra “AFGHANA. Reportage dal Centro di maternità di EMERGENCY nella Valle del Panjshir” sarà esposta all’Auditorium per la Festa del Cinema di Roma dal 14 al 24 ottobre 2021. La mostra avrà anche il Catalogo Treccani.  

Alla Festa del Cinema di Roma, in programma a Roma dal 14 al 24 ottobre, ci sarà spazio anche per raccontare le storie e i volti delle donne in Afghanistan. La mostra “AFGHANA” della fotografa LAURA SALVINELLI, realizzata nel Centro di Maternità di EMERGENCY in Panjshir sarà esposta nel foyer dell’Auditorium Parco della Musica dal 14 al 24 ottobre con apertura dalle ore 10.00 alle ore 18.00.

Gli scatti raccontano la storia delle dottoresse, delle infermiere e delle pazienti che partoriscono nel centro di EMERGENCY dedicato alla maternità. Nel viaggio fotografico si incontra il viso sorridente di Zarghona che ha dato alla luce il primo figlio maschio, Kemeya alle prese con il suo quinto cesareo, le donne nomadi Kuchi durante uno dei loro passaggi stagionali nella Valle. E ancora Asuda che, grazie al Centro di maternità di EMERGENCY, ha potuto studiare e formarsi per diventare ostetrica; Marja, che ha iniziato a lavorare in Afghanistan con EMERGENCY nel 1999; Monika e Keren, medical coordinator e ginecologa, che esprimono tutta la loro felicità per i tanti bambini che hanno visto nascere.

“Il reportage sul Centro di maternità ad Anabah nella Valle del Panjshir è stato per me come un ritorno a ‘casa’ – racconta la fotografa Laura Salvinelli – ‘Casa’ è per me l’Afghanistan, luogo della mia anima e ‘casa’ è l’impegno di EMERGENCY contro la guerra e in difesa dei diritti umani. Ho lavorato in un mondo in cui fotografare le donne è un tabù e mi sono caricata del ruolo dell’elefante in un negozio di cristalli. Ho combattuto per mostrare nel nostro mondo le foto del parto, che violano un altro tabù, quello del sangue della vita e del corpo reale delle donne. Mi sono posta in continuazione la domanda di tutti i fotografi: se sia giusto entrare nell’intimità degli altri. Credo che la risposta, sempre diversa, dipenda da perché e da come si fa – l’importante è che quella domanda lavori sempre dentro di noi.”

In Afghanistan la mortalità materna è 99 volte più alta di quella registrata in Italia e il tasso di mortalità infantile 47 volte più alto: una donna su 14 muore per complicazioni legate alla gravidanza, mentre un bambino su 18 muore prima di compiere i 5 anni. Ciò anche a causa della difficoltà di accesso alle cure mediche dovuta all’insicurezza del conflitto, alle resistenze della famiglia motivate da tabù culturali e religiosi, ai costi da sostenere e alle distanze da percorrere.

“L’Afghanistan è un pezzo importante della storia di EMERGENCY, ma dopo 20 anni di lavoro anche EMERGENCY è diventata parte integrante della storia del Paese”, ricorda Rossella Miccio, presidentessa della ONG che lavora in Afghanistan dal 1999.

Nel 2003, accanto al Centro chirurgico del Panjshir, EMERGENCY ha aperto le porte del Centro di maternità, ancora oggi l’unica struttura specializzata e gratuita della zona che permette alle donne la formazione necessaria per diventare infermiere, ginecologhe, ostetriche e garantisce alla popolazione femminile di partorire in un ospedale sicuro, un’oasi protetta in cui gli uomini non hanno accesso, e che diventa sia per le pazienti che per lo staff un luogo dove prendersi cura di loro stesse.  Qui sono oltre 7 mila i parti effettuati ogni anno: da quando è entrato in funzione, nel giugno 2003, al dicembre del 2020 nel Centro sono state ricoverate più di 86 mila donne e sono stati fatti nascere più di 65 mila bambini.

L’ingresso alla mostra sarà libero tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.00, mentre dalle 18.00 fino alla fine delle proiezioni si potrà accedere solo se muniti del biglietto per la visione dei film che è possibile acquistare su www.romacinemafest.it. In ogni caso sarà necessario esibire Green Pass valido, secondo le vigenti norme anti Covid-19.

Laura Salvinelli, fotografa, definisce “Reportrait” il suo lavoro che fonde l’empatia senza tempo del ritratto all’urgenza del reportage umanitario. Ritrattista di attori e musicisti fin dal 1982, amante dei viaggi in Oriente, per lei l’11 settembre 2001 rappresenta una svolta: il desiderio a lungo covato di porre l’estetica a servizio dell’etica, mettendosi a disposizione del mondo umanitario, non è più procrastinabile. Appena può parte per l’Afghanistan e realizza reportage – di cui spesso cura anche i testi – dall’Asia e dall’Africa, collaborando con diverse organizzazioni umanitarie.

Emergency attualmente è presente in Afghanistan con due Centri chirurgici per vittime di guerra nelle località di Kabul e Lashkar-gah, un Centro chirurgico e pediatrico, un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panjshir, e una rete di 44 Posti di primo soccorso e Centri sanitari. Nei primi sette mesi del 2021, i suoi ospedali hanno già ricoverato 3.561 pazienti vittime di guerra con un aumento del 166% rispetto al 2011, quando la guerra era già in corso da 10 anni.

Emergency ONG Onlus

è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Da allora EMERGENCY ha curato oltre 11 milioni di persone, una ogni minuto. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Il lavoro di EMERGENCY è possibile grazie al contributo di privati cittadini, aziende, fondazioni, enti internazionali e alcuni dei governi dei Paesi dove lavoriamo, che hanno deciso di sostenere il nostro intervento. Per sostenere il lavoro di EMERGENCY e offrire cure gratuite e di qualità a chi ne ha bisogno:

https://sostieni.emergency.it/

Ph Laura Salvinelli
La macchina con cui Gino Strada è arrivato in Panjshir nel 1999, 2019. “L’Afghanistan è un pezzo importante della storia di EMERGENCY, ma dopo 20 anni di lavoro anche EMERGENCY è diventata parte integrante della storia del Paese.” Rossella Miccio, Presidente di EMERGENCY EMERGENCY è entrata per la prima volta nella Valle del Panjshir nel 1999, durante il conflitto tra i talebani e l’Alleanza del Nord. La valle, situata a 200 chilometri a nord di Kabul, era e rimane di difficile accesso. In quel periodo c’erano poche infrastrutture, mancavano strade, rete elettrica, rete idrica e fognaria. Circa 200.000 persone vivevano di agricoltura di sussistenza e di pastorizia. Inoltre, una nuova offensiva talebana aveva portato altri 50.000 sfollati nella regione. La prima azione fu aprire un Centro chirurgico per vittime di guerra ad Anabah. Allo stesso tempo fu creata una rete di Posti di primo soccorso e Centri sanitari di base per raggiungere le aree più inaccessibili, garantire cure primarie in maniera capillare e il trasporto dei feriti all’ospedale. Nel 2003 accanto a quello chirurgico, apre il Centro di maternità, ancora oggi l’unica struttura specializzata e gratuita della zona.
Centro di maternità, sala operatoria, parto cesareo, 2019. Sei nato con un potenziale sei nato con la bontà e la fiducia. Sei nato con ideali e sogni. Sei nato con la grandezza. Sei nato con le ali. Non sei stato concepito per strisciare, quindi non farlo. Hai le ali. Impara ad usarle e volare. Rūmī
Centro di maternità, sala operatoria, parto cesareo della figlia di Vida, 28 anni, 2019. È il quarto cesareo di Vida. Un istante di gioia: io e te insieme sotto il pergolato. Due figure e due volti ma un’anima sola: io e te. Rūmī

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