Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Palermo, Carmelo Garofalo non concorrerà alle prossime elezioni

Palermo –  “Si chiude un’era: il mio auspicio è che, chi si insedierà dopo di me, sappia riconoscere quanto di buono è stato fatto e proseguire con umiltà e dedizione nel percorso intrapreso, all’insegna dell’orgoglio di essere geometri, vicini alla gente, sempre pronti a intervenire dove c’è bisogno”: con queste parole, il presidente del Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Palermo Carmelo Garofalo saluta colleghi e iscritti, annunciando che non si candiderà al rinnovo del Consiglio.

“Una decisione ponderata e maturata con convinzione – spiega- ma non senza dolore: ritengo tuttavia che sia giunto il momento di farlo”. 

“Lascio un Collegio in piena salute – afferma – con un’autorevolezza riconosciuta a livello nazionale e con una visibilità esterna senza precedenti: una situazione ben diversa rispetto a quella che trovai nei decenni passati”.        

“Ringrazio gli iscritti – sottolinea – e i colleghi che nel corso dei lunghi anni della mia presidenza mi hanno supportato, e anche coloro che, invece, hanno espresso posizioni diverse rispetto alle mie: il confronto genera sempre positività se è civile e, se non lo è, insegna invece a prendere le distanze da certi comportamenti”.

“Tra le tante iniziative portate avanti, di una sono particolarmente orgoglioso – spiega – ovvero la donazione di un ventilatore polmonare pressometrico all’Unità Operativa Complessa di  Geriatria e Lungodegenza dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Palermo che ha contribuito a salvare la vita ad alcune persone nel pieno della crisi pandemica nel 2020”.

 “In questi anni – aggiunge – ho lavorato anche nella direzione di promuovere e valorizzare la presenza femminile nelle istituzioni che, a vario titolo, afferiscono al mondo dei geometri, consapevole dell’alta professionalità di tante colleghe che hanno saputo affermare la qualità del loro lavoro in un mondo tradizionalmente maschile”.

“Ora che lascio le redini del Collegio – conclude – mi piacerebbe che il mio ruolo fosse assunto da una donna: sarebbe un cambio di passo molto significativo, oltre che un esempio per altri Collegi e, in generale, per le istituzioni ordinistiche”.

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