Weekend palermitano per “Cantieri in movimento – Industrial Heritage Soundscapes”, il volto europeo della cultura Made in Sicily

Palermo – Dal 23 al 25 settembre la fase finale del progetto continentale, di cui Zō Centro culture contemporanee di Catania è capofila, svolge le sue attività (due giorni di prove più performance pubblica finale la domenica) ai Cantieri culturali alla Zisa. Un progetto, diretto artisticamente da Teho Teardo, che Zō (dove il tutto si concluderà il 30 settembre) condivide con Curva Minore di Palermo, Darshan di Catania, la slovacca Truc Sperique, la tedesca Zentralwerk, e gli ucraini in esilio di Izolyatsia. Il musicista Alfredo Giammanco, mentor per Curva minore dell’anima palermitana di “Cantieri in movimento”: «Finalmente realtà siciliane possono essere capofila di progetti di tale importanza e grandezza e confrontarsi con realtà europee d’avanguardia.»

Alfredo Giammanco

«L’intento è una nuova modalità di fare networking, sul modello europeo dove gli operatori si incontrano e scambiano competenze, esperienze, si mettono in relazione, in modalità di condivisione di tavoli di lavoro. Riteniamo che questo sia il ruolo della cultura». Parola di Pamela Toscano, project manager di “Cantieri in movimento – Industrial Heritage Soundscapes”, progetto nato in Sicilia grazie a Zō centro culture contemporanee di Catania, finanziato dal bando del Ministero della Cultura “Boarding Pass Plus 2021-2022” che sostiene il confronto e lo scambio di pratiche artistiche tra artisti e operatori italiani e stranieri.


“Cantieri in movimento” – giunto in questi giorni da Zō a Catania alla fase finale – vuole valorizzare il patrimonio materiale e immateriale legato all’archeologia industriale, a partire dal sito di ex raffineria di zolfo in cui Zō opera dal 2001 come centro multidisciplinare delle arti sceniche, l’unico riconosciuto dal Ministero della Cultura. Il progetto, che vede capofila internazionale Zō, coinvolge anche l’associazione palermitana Curva Minore (che svolge le proprie attività ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo, la slovacca Truc Sperique (che ha sede in una ex stazione ferroviaria di Zilina) e la tedesca Zentralwerk (che ha sede in una ex tipografia, poi fabbrica di armi, di Dresda). Del progetto fanno parte anche l’associazione Darshan di Catania, per le tematiche del folk europeo, e gli operatori del centro culturale ucraino Izolyatsia, oggi profughi all’estero, che fino al 23 febbraio scorso aveva sede in una ex miniera di sale di Soledar, nel Donbass occupato militarmente dai russi. I 5 gruppi di lavoro – 15 gli artisti selezionati dei quali sette i siciliani – da inizio anno sono al lavoro su altrettante performance site specific di valorizzazione dei luoghi in sinergia con i partner stranieri.
E da venerdì 23 a domenica 25 settembre “Cantieri in movimento” sposta tutte le sue attività a Palermo, nella sala Michele Perriera dei cantieri culturali alla Zisa. I primi due giorni serviranno ai 15 artisti per mettere a punto le loro performance, che poi avranno domenica una “resa” pubblica, a partire dalle ore 17 (ingresso € 5), una sorta di grande prova generale delle due giornate finali del progetto, il 29 ed il 30 settembre, quando Zō centro culture contemporanee di Catania sarà teatro delle performance definitive.

Teho Teardo Ph Claudia Pajewski


In rappresentanza di “Curva minore”, mentor dell’anima palermitana di “Cantieri in movimento – Industrial Heritage Soundscapes” è il musicista elettronico Alfredo Giammanco: «Sono contento di questa iniziativa perché dimostra che realtà siciliane possono essere capofila di progetti di tale importanza e grandezza e confrontarsi con realtà europee d’avanguardia che per una volta vedono in una realtà siciliana un faro e un punto di riferimento. “Cantieri in movimento” mette in connessione realtà di tutta Europa che è una cosa necessaria con i tempi che ci sono. Dà un’opportunità ai nostri ragazzi non solo di poter andare all’estero ma di rendere conveniente, anche a casa loro, il fatto di essere artisti».
Nello specifico sui Cantieri alla Zisa di Palermo stanno lavorando la catanese Anthea Ipsale, il compositore palermitano Giuseppe Rizzo, e lo slovacco Tomáš Urík, performer e studente universitario nel campo della musica elettronica. Ipsale studia scenografia teatrale, cinematografica e televisiva all’Accademia di Belle Arti di Catania, al lavoro adesso su un master in scenografia con un focus sul teatro musicale, e studia arti e discipline umanistiche all’Istituto di arte e design di Praga. Giuseppe Rizzo è compositore e interprete di musica contemporanea. Scrive e si esibisce per immagini (teatro, danza, arti visive, arti performative), e lavora come musicista, arrangiatore, sound designer, insegnante di musica, drammaturgo del suono.
Ma come hanno accolto gli artisti europei questa proposta culturale che viene da questa parte del mondo? Giammanco: «L’hanno accolta molto bene. Gli artisti in genere sono molto sensibili e la cosa bella è confrontarsi con le diverse sensibilità e capire come muoversi. Un po’ come succede fra palermitani e catanesi, ogni tanto facciamo scintille ma poi ci volgiamo bene. E lo stesso avviene tra ragazzi di paesi europei diversi. Il compositore palermitano Giuseppe Rizzo, che è già un artista 40enne, quindi formato nel suo percorso, della terna che lavora su Cantieri culturali alla Zisa, ha parlato benissimo della sua trasferta nella Repubblica Slovacca. Speriamo che loro siano altrettanto soddisfatti venendo qui da noi».
Giammanco in questo progetto è mentor per conto di Curva Minore, partner di Cantieri in movimento, realtà musicale palermitana fondata dal compianto Lelio Giannetto, da sempre immersa negli ambienti musicali più di frontiera. «Ogni volta che io faccio qualcosa io ho sempre il giudizio di Lelio sopra di me, mi chiedo sempre se qualcosa gli sarebbe piaciuto o come l’avrebbe fatto lui. Continua ad essere una guida».
Direttore artistico di “Cantieri in movimento” è il musicista elettronico friulano Teho Teardo, molto noto nell’ambito delle colonne sonore per il cinema e il teatro: «In questo periodo talmente delicato credo che costruire progetti sia fondamentale, un segnale che il mondo della cultura, della creatività ci fornisce. Non dobbiamo dimenticarci che siamo una comunità, e questi sono segnali di comunità. Una comunità che abbraccia tutta l’Europa».

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