Atti vandalici nelle scuole. Cisl Scuola Sicilia: “Cresce il disagio sociale, per questo la Scuola deve essere oggi più che mai presidio sociale”

Palermo – “Non c’è più tempo da perdere, è urgente ormai l’attivazione di percorsi nuovi, anche con iniziative inedite, finalizzati a consolidare un rapporto positivo tra le scuole e il territorio. La scuola non può essere vissuta solo come presidio educativo/formativo, specie nelle grandi aree urbane, in modo particolare nelle zone ad alto disagio giovanile della Sicilia e del Sud, le scuole vanno valorizzate come presidio sociale”. Cosi Francesca Bellia sui ripetuti episodi di vandalismo nelle scuole della regione, ultimi il Giovanni Falcone dello Zen e l’asilo Peter Pan del Cep a Palermo. “I ripetuti e numerosi atti vandalici e di furto presso le scuole richiamano a  una profonda riflessione tutti i soggetti, istituzioni scolastiche, docenti, amministrazioni locali, parti sociali, che hanno un ruolo attivo nel sistema scolastico. Concordo con il suggerimento del dirigente scolastico Giusto Catania di praticare l’affidamento in prova  a servizi di pubblica utilità nelle scuole, quei ragazzi autori di reati contro il patrimonio scolastico. Sarebbe utile ed educativo. Ma non sufficiente”. Bellia aggiunge “Oltre al tempo pieno da realizzare come obiettivo di civiltà e progresso, esiste l’opportunità di potenziare spazi di aggregazione, laboratori di incentivazione culturale e artistica, palestre e impianti sportivi da offrire alle attività sportive (anche agonistiche) dei ragazzi del quartiere”. “La Scuola deve e può svolgere una funzione di “cerniera sociale” sui territori”. La semplice attività didattica non è più sufficiente, secondo la Cisl Scuola Sicilia, “l’assedio che le scuole subiscono e la disaffezione (21% di abbandono e dispersione scolastica) dei giovani studenti, contribuisce ad accrescere una  percezione sbagliata della scuola, un  ostacolo e limite alla esuberanza dei nostri ragazzi”. Le risorse ci sono spiega Bellia. “Esistono le risorse del PNRR mirate proprio ad interventi di potenziamento di  strutture sociali e sportive delle scuole. Oltre che al tempo pieno, alla digitalizzazione, alla sicurezza degli edifici”. Da qui l’appello “agli amministratori e alle forze politiche deve essere chiaro che per cogliere tali obiettivi non ci si può limitare alla progettazione ingegneristica degli interventi. Serve affiancare una programmazione di attività da offrire in ogni territorio circostante le scuole. Un percorso informativo che coinvolga soprattutto i soggetti esterni alle attività didattiche. Dalle parrocchie, alle associazioni sociale e sportive, ai progettisti degli interventi, ai presidi amministrativi nei quartieri”.

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