Italkali, Fiom e Filctem: “Ancora non reintegrati al lavoro i tre manutentori storici degli impianti della miniera. Pronti ad azioni legali”

Palermo – Resta ancora irrisolta la vertenza che riguarda 3 manutentori storici della miniera Italkali di Petralia Soprana. I lavoratori sono disoccupati da un anno, a causa dell’improvviso abbandono dell’attività di manutenzione degli impianti della miniera da parte della  Tekno Service.  Nel frattempo è subentrata un’altra azienda, la ditta Randazzo, che sta svolgendo il servizio per conto di Italkali con personale proprio. E i 3  manutentori storici, con un’anzianità di servizio per alcuni di trent’anni,  non sono stati reintegrati,  disattendendo le aspettative.   

  Si è svolta una riunione con i lavoratori nella sede della Cgil Palermo.

“L’Italkali tiene ancora fuori i lavoratori ex Tekno Service. Dopo la revoca dell’appalto, la nostra richiesta era stata di riassorbire i lavoratori,  o come Italkali o con la nuova azienda subentrata nella manutenzione- dichiarano i segretari generali di Fiom Cgil Palermo  Francesco Foti e Filctem Cgil Palermo Calogero Guzzetta – Nonostante  le varie interlocuzioni avute con l’azienda,  non è stata trovata nessuno soluzione per questi lavoratori. E si tratta di tre lavoratori cinquantenni: in un contesto difficile come le Madonie, rischiano di rimanere senza prospettive occupazionali.  L’azienda si era detta disponibile a trovare una soluzione per farli rientrare in miniera,  sia perché il servizio di manutenzione continua ad essere indispensabile,  sia per la  disponibilità dei lavoratori a una  ricollocazione ed eventuale riqualificazione professionale. Ad oggi, non solo la soluzione non è stata trovata sembra che non vi sia alcun interesse per il destino di chi per decenni ha lavorato in azienda”.

  Al termine della riunione, la Fiom e la Filctem hanno   deciso di procedere con azioni legali anche nei confronti dell’Italkali non solo perché non il mancato inserimento nel ciclo produttivo ma anche per una serie di istituti contrattuali negli anni non riconosciuti, come il lavoro nel sottosuolo. “Avvieremo richiesta di incontro al nuovo governo della Regione e alle commissione competenti e avvieremo azioni sindacali a tutela dei tre lavoratori, affinché vengano reintegrati nel posto di lavoro”.

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