Riconfermato il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca

“Subito un piano di assunzioni. Al Comune in dieci anni dipendenti diminuiti del 28 per cento, all’ex Provincia del 53,69. Chi farà i progetti del Pnrr?”.  

Palermo – E’ stato riconfermato alla guida della Fp Cgil Palermo il segretario generale Giovanni Cammuca. L’elezione, da parte dell’assemblea di categoria, è avvenuta al termine delle due giornate del XII congresso provinciale Fp Cgil, che si è svolto all’hotel Magaggiari. Presenti ai lavori il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Cgil Sicilia Gae Agliozzo e il segretario Fp Cgil nazionale Fabrizio Rossetti.  

     “In questi anni difficili – ha detto il segretario generale riconfermato al congresso della Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca – non abbiamo mai lasciato soli le lavoratrici e i lavoratori. E continueremo a trattare, contrattare, scioperare, scendere in piazza, a fare quello che abbiamo sempre fatto per affermare i diritti dei lavoratori e di cittadinanza, per affermare il diritto a un lavoro stabile, a un salario dignitoso, a luoghi di lavoro sicuri a condizioni di lavoro migliori, a servizi qualitativamente migliori”.

  E a proposito dell’efficienza dei servizi pubblici, nella sua relazione Cammuca ha rilanciato l’esigenza, non più rinviabile, di un piano straordinario per la nuova occupazione, già sollecitato dalla Funzione Pubblica dall’inizio del 2021. 

     “Già allora dicevamo che l’emorragia di dipendenti pubblici nel nostro paese era tale da far cadere progressivamente a pezzi l’intero sistema pubblico, facendo arretrare il perimetro di intervento dei servizi pubblici con meno servizi per i cittadini a vantaggio delle privatizzazione e dell’aumento delle disuguaglianze”, ha affermato Cammuca. 

    E i dati danno ragione alle preoccupazioni della Fp Cgil. “Il Comune di Palermo, nel decennio 2011-2020,  è passato  da 7.881 dipendenti a 5.673 dipendenti (compresi 105 lsu ancora da stabilizzare) con un calo del 28, 02 per cento. La Città Metropolitana, sempre nello stesso periodo, è passata da 1.397 dipendenti a 647 con un calo di 53,69 per cento. 

“Ci troviamo con Enti Locali con pochissime, o addirittura senza, categorie C e D e con la stragrande maggioranza del personale a part-time. Come sarà possibile gestire le risorse del Pnrr è un mistero. Certo non basterà richiamare i pensionati da almeno 2 anni, secondo quanto stabilito dal Decreto Pnrr 2”, attacca Cammuca.

      A livello nazionale il sindacato ha chiesto allo Stato un piano assunzioni di almeno 1.200.000 persone, a fronte di 700mila pensionamenti per raggiunti limiti di età. 

     “La pubblica amministrazione deve essere attrattiva anche dal punto di vista economico: non è possibile bandire concorsi dove si richiedono lauree plurime e master a gogò se poi lo stipendio è di 1.500 euro al mese per essere messi,  magari, a fare front office – evidenzia  Cammuca – Bisogna che la politica si interroghi sul perché, ad esempio, negli ultimi concorsi pubblici per modernizzare le pubbliche amministrazioni, 1 su 3 dei vincitori di concorso all’Inail  ha rinunciato e parecchi ragazzi fuggono dopo aver vinto il concorso all’Inps. E stiamo parlando degli ex Enti Pubblici, notoriamente i posti più ‘attrattivi, insieme alle Agenzie della pubblica amministrazione”.

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