Cefalù (PA) – Il prossimo sabato 16 settembre, a Cefalù, presso il Santuario di Gibilmanna, si svolgerà il Convegno Nazionale dell’Archeoclub d’Italia: “L’Olivo della Madonna: varietà Leucocarpa. Percorso di valorizzazione e speranza”, in collaborazione con la Diocesi di Cefalù, con le Sedi locali dell’Archeoclub d’Italia di Cefalù e di Vibo Valentia e con la partecipazione della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi.
Il convegno rappresenta un momento rilevante di un articolato progetto che prende origine dall’esigenza di far conoscere e salvaguardare la cultivar Olea europaea Leucocarpa, conosciuta popolarmente come “L’Olivo della Madonna”, oggi a rischio di estinzione.
Grazie alle ricerche dell’archeologa calabrese Anna Maria Rotella, divulgate a cura della sede Archeoclub d’Italia di Vibo Valentia, la nostra Associazione è stata in grado di conoscere questa antica realtà, ed ha deciso di condividerne gli sviluppi e le finalità, a cominciare dal coinvolgimento delle proprie Sedi locali delle diverse Regioni italiane.
L’albero d’olivo, in tutte le sue varietà, è una delle colture che meglio rappresenta il paesaggio agrario mediterraneo, ed è facile comprendere come da sempre i diversi popoli che hanno abitato queste terre abbiano avuto con il possente albero un rapporto privilegiato, per motivi sia alimentari sia altrimenti pratici, proprio perché l’olio d’oliva – assieme al grasso animale – è stato per lungo tempo il combustibile privilegiato per l’illuminazione notturna degli ambienti. Grazie alla ricerca portata avanti negli ultimi cinque anni dall’archeologa calabrese Anna Maria Rotella, Vicepresidente della nostra sede di Vibo Valentia, oggi possiamo affermare che il trasparente e poco denso olio ottenuto dalle bianche drupe della Leucocarpa, col particolare suo pregio di bruciare con pochissimo fumo, in qualche momento della storia del Mediterraneo, ancora non esattamente databile, è diventato il combustibile ideale per alimentare le lampade impiegate negli antichi luoghi di culto, particolarmente carenti di aerazione. La specificità di quest’olio ha fatto la sua grande fortuna, decretandone la diffusione in tutti gli areali olivicoli in qualche modo legati ai luoghi di culto e alla fede, così come chiaramente testimoniano i rinvenimenti della secolare cultivar nella maggior parte dei paesi della Calabria, e come si ipotizza possa essere stato anche in altre regioni.
A partire dal territorio calabrese, dal 2020, nella ricorrenza della giornata mondiale del “Tempo per la Cura del Creato”, l’Archeoclub d’Italia sede di Vibo Valentia, in collaborazione con la Commissione Regionale della Calabria per i problemi sociali e gli Uffici Diocesani calabresi, hanno avviato la campagna di piantumazione di un “Olivo della Madonna” nei pressi di ogni chiesa.
Tale iniziativa persegue il duplice obiettivo di “ridare voce” allo strettissimo rapporto intercorso nel tempo tra l’“Olivo della Madonna” e la gran fede popolare, e di “stimolare” la diffusione della cultivar per salvarla dall’estinzione. Il progetto di salvaguardia prevede che, in tempi brevi, la piantumazione dell’”Olivo della Madonna” presso le chiese possa essere fatta non già con l’acquisto degli alberelli, bensì con un progetto da sviluppare con i reclusi degli Istituti penitenziari; all’interno delle strutture carcerarie, infatti, la fase di riproduzione per innesto sarà preceduta da una serie di incontri di accompagnamento alla conoscenza degli aspetti storico-archeologici-religiosi legati all’olivo e all’olio, e inoltre sulla storia e il ruolo dell’Olea europaea Leucocarpa nella tradizione popolare calabrese. I detenuti saranno introdotti all’arte dell’innesto e avranno cura di seguire per i primi due anni di vita le fasi di crescita dei giovani alberelli; in seguito si procederà all’affidamento/donazione delle piantine alle istituzioni religiose, che procederanno alla piantumazione. In questo percorso, l’arte dell’innesto rappresenta occasione di lavoro, di conoscenza di sé e della possibilità di riflessione su come sia possibile operare attivamente sul cambiamento quando questo è occasione di crescita.
Il Convegno metterà a confronto studiosi ed esperti di tutela, salvaguardia e valorizzazione della cultivar, oltreché associazioni ed enti civili e religiosi, nella prospettiva di coinvolgere nel progetto generale le 18 diocesi siciliane e, man mano, gli altri territori nazionali.
Il Convegno, per le sue finalità divulgative e di sensibilizzazione, è stato progettato con un approccio trasversale a diversi ambiti culturali come quelli storici, archeologici, naturalistici, agronomici, ambientali, sociali e religiosi. Il tema del Convegno, è già stato condiviso e promosso dall’Archeoclub d’Italia e da alcune delle Sedi locali, a cominciare dalla sede locale di Vibo Valentia, dalla sede locale Area Integrata dello Stretto e dalla Sede locale di Cefalù.
Il coinvolgimento della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi con il Vescovo Monsignor Francesco Milito da parte della sede Archeoclub d’Italia di Vibo Valentia, e il successivo coinvolgimento della Diocesi di Cefalù, con il Vescovo Monsignor Giuseppe Marciante da parte della Sede Archeoclub d’Italia di Cefalù, si sono rivelati fondamentali per la conoscenza, lo sviluppo e la diffusione di questa particolare pianta d’Olivo che ci si augura possa essere reintrodotta e valorizzata per la sue caratteristiche botaniche e organolettiche, per la sua tradizione di fede e di storia, e infine, come elemento non trascurabile per la sua bellezza.
Programma del Convegno [dalle 9.30 alle 13.00]
Ore 9.30 Accredito dei partecipanti
Ore 10.00 Inizio dei lavori
Saluti istituzionali
Stefania Randazzo, Presidente dell’Archeoclub d’Italia – Sede di Cefalù
Anna Murmura, Presidente dell’Archeoclub d’Italia – Sede di Vibo Valentia
Daniele Tumminello, Sindaco di Cefalù
Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia
Modera
Fortunata Flora Rizzo, Vicepresidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia
Intervengono:
Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù, Delegato CESi per i problemi sociali, del lavoro, giustizia e pace e Salvaguardia del Creato
“L’olivo, una pianta che accomuna i popoli del Mediterraneo”
Prof. Salvatore Camposeo, Docente di Arboricoltura e Coltivazioni arboree – Università – degli Studi di Bari
“La cultivar Leucocarpa nella biodiversità olivicola italiana”
Anna Maria Rotella, Archeologa
“L’olivo della Madonna, dalla ricerca archeologica al progetto di riproduzione dell’albero negli Istituti carcerari”
Prof.ssa Paola Puma, Docente Università degli Studi di Firenze
“Per un percorso di valorizzazione territoriale dell’oliva bianca in Calabria”
Mons. Francesco Milito, Vescovo di Oppido Mamertina – Palmi, Delegato CEC per i Problemi sociali, del lavoro, giustizia e pace e Salvaguardia del Creato
“Nascita e diffusione del progetto dell’olivo della Madonna presso le chiese di Calabria”
Fra Salvatore Vacca, ofm cap, Responsabile Servizio Pastorale Cultura e IRC della Diocesi di Cefalù
“Gibilmanna: l’offerta dell’olio alla Madonna”
Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia
“Il progetto “Bust Buster”, un’opportunità di inclusione sociale, culturale e professionale per i ragazzi dell’Area Penale di Napoli”
Giuseppe Longo