Dai voce alle speranze dei giovani. Chiedono amore e sincerità… di Nicolò Mannino

Chiedono amore e sincerità… di Nicolò Mannino.

«Sono belli i nostri giovani. Sono come la rugiada del mattino. Trasparenti, limpidi e al primo raggio di sole si perdono tra il verde della speranza in un mondo più pulito dove spesso gli adulti hanno sporcato tutto e tutti pur di incassare una manciata di successo. Sono splendidi i nostri giovani: giocano con il telefonino alla ricerca della faccina che possa richiamare il loro stato d’animo e comunicarlo a chi attende un messaggio che non sia di morte, di odio, di vendetta e di rancore. Questo lasciamolo a chi non ha mai pensato di sostituire il suo cuore di pietra con uno di carne. Sono soli i nostri giovani, figli di una società svenduta da lobby che non hanno mai pensato al bene comune ma hanno creato mostri dell’usa e getta dove il nulla sembra tutto e ogni attesa viene sempre rinviata. Sono amabili i nostri giovani, spesso scartati perché non conoscono la retorica delle parole plastificate e non vogliono stare ai compromessi di chi pensa di comprare tutto ma mai la libertà di pensiero e di cuore di chi ha dignità e onestà da vendere. Sono fragili i nostri giovani. Spesso insicuri e privi di slanci eroici poiché si accorgono che tutto è un compromesso diabolico e prendono le distanze da quanti non sanno esprimere la gratuità di un abbraccio e la bellezza di un cuore che si commuove. Sanno piangere i nostri giovani, quando vedono venire meno l’amore incondizionato di papà e mamma, quando sentono dietro la porta di casa la lite dell’ultimo minuto e invocano tutti i santi perché la pace torni a coabitare fra le mura domestiche e tutto sappia di primavere con il fresco profumo della comprensione. Sanno amare i nostri giovani, precipitando fra le braccia di chi sa ancora abbracciare, baciare, accarezzare e condividere una chiacchierata come se pensasse ad alta voce. Sono Angeli con un’ala soltanto i nostri giovani – come direbbe don Tonino Bello – sanno volare solo rimanendo abbracciati. E noi non li lasceremo soli. No, assolutamente. Andremo pure controcorrente, incasseremo tutte le calunnie e le cattiverie di tanti “sepolcri imbiancati” ma non li abbandoneremo verso il precipizio dei paradisi artificiali dove spesso, stanchi e sfiduciati, attendono chi li consoli dopo una notte in bianco e invocano un Dio che sappia ancora morire d’amore sotto gli occhi dei falsi amici che dopo aver assistito ai miracoli e mangiato il “suo” pane se la sono date a gambe veloci per rinnegare l’autore di un amore senza sconti e pagato a prezzo pieno. Sono amabili i nostri giovani e sanno fidarsi solo di chi usa poche parole ma agisce con fatti concreti che sanno di una affettività meravigliosamente umana» (Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale).

Giuseppe Longo

Qualis eligere