Giornata europea contro la #tratta

Enza Pisa e Bijou Nzirirane, Cgil Palermo: “Dalle strade al chiuso delle case. La pandemia ha reso ancora più invisibili le donne vittime della tratta. Fra ripartire subito il tavolo interistituzionale e riaccendere i riflettori”.

Palermo – “Bisogna riaccendere i riflettori, le donne vittime della tratta hanno vissuto questo periodo di pandemia in una condizione di invisibilità assoluta. La loro situazione è peggiorata, sono passate dalle strade alle case chiuse, rendendo ancora più difficile la possibilità di affrontare i loro problemi e le loro difficoltà. E’ fondamentale l’aiuto di tutti per sostenere queste ragazze, rese schiave da un sistema criminale, sottomesse a forme di ricatto e di controllo, che chiedono protezione per liberarsi. E bisogna intervenire subito. Chiediamo alle istituzioni di attivare tutti quei percorsi per orientare le donne vittime di tratta a emergere da questa situazione di marginalità e a riconquistare diritti, dignità e libertà”.
A chiederlo sono la responsabile del coordinamento donne Cgil Palermo Enza Pisa, e la responsabile migranti Cgil Palermo Bijou Nzirirane, intervenute all’iniziativa “(In)visibilità della tratta di esseri umani: spunti critici e riflessioni” in programma nel pomeriggio alla scuola italiana per stranieri Istra, dell’Università degli Studi di Palermo, a piazza sant’Antonio, 1.
“Le donne vittime della tratta sono e restano invisibili. C’è un pregiudizio diffuso legato al fatto che queste donne, in gran parte giovanissime, si prostituiscono. Ma non si fa molto per aiutarle a salvarsi. Mancano prospettive di integrazione reale e di inclusione – aggiungono Enza Pisa e Bijou Nzirirane – Abbiamo visto molte di queste ragazze rivolgersi agli sportelli della Cgil, giovanissime, con i loro bambini. Chi si occupa dell’integrazione di questi bambini, che hanno bisogna di inserirsi in percorsi di accompagnamento?”.
“Per questo – proseguono Enza Pisa e Bijou Nzirirane – chiediamo la ripresa a Palermo del tavolo interistituzionali con Comune, prefettura, questura e parti sociali per rafforzare un lavoro che deve essere di rete, per combattere il fenomeno, per studiare dei percorsi adeguati per tutelarle, aiutarle a inserirsi nel mondo del lavoro, in contesti abitativi adeguati, ad avere una formazione e un’assistenza sociosantaria per sé e per i loro figli. In parte questo lavoro è quanto noi stiamo promuovendo con la rete per l’occupazione femminile promossa dalle organizzazioni sindacali con i comuni del palermitano, per la promozione di politiche per la pari opportunità e per il contrasto a ogni forma di violenza sulle donne e per una nuova forma di contrattazione sociale attenta alle esigenze delle donne e ai servizi per i minori”.

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