Inchiesta conti Comune. Ridulfo: “Aspettiamo fiduciosi che l’indagine faccia il suo corso. Di certo sul Comune si addensano nubi che tolgono spazio all’ottimismo”

Palermo – “Aspettiamo che l’inchiesta faccia il suo percorso e siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura. Restano le difficoltà della città e lontane anche le soluzioni ma questo sembra interessi meno”, dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo a commento dell’inchiesta della Procura della Repubblica sui conti del Comune di Palermo. “Quel che è certo è che sul Comune di Palermo si stanno addensando nubi che non lasciamo spazio a molto ottimismo.

Da un lato le difficoltà dei numeri, dall’altro la battaglia politica e una lunga campagna elettorale che si gioca sulla pelle della città, che spinge la maggioranza del Consiglio Comunale al tanto peggio tanto meglio, ad impedire l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, a non affrontare le emergenze di una città che non può spendere più un euro”.
In questa situazione si trova il comune di Palermo, in una condizione di bassissima capacità di riscossione delle entrate proprie, con un crescente accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità e i conseguenti anticipi della tesoreria. Di questo Ridulfo ha fatto un cenno nella sua relazione oggi all’assemblea organizzativa della Cgil Palermo:” A questa condizione si somma il fatto che la riscossione delle entrate nel periodo 2000-2018 è stata dell’ 1,89%, cioè, dei 939 milioni di euro ne sono stati riscossi solo 17 mln. In questa situazione i comuni e il comune di Palermo, ad esempio, devono pure accantonare l’equivalente di quello che si vuole riscuotere nel fondo rischi – ha detto il segretario della Cgil Palermo – Una grande irresponsabilità, che unita alle responsabilità di chi governa rischia di produrre un black-out della città e della città metropolitana, della quinta-sesta città d’Italia. Per questo assieme a Cisl e Uil – prosegue Ridulfo – abbiamo chiesto già a luglio, ma fino ad oggi senza risultato, con una lettera aperta al consiglio comunale e consegnata al sindaco e al Prefetto un “decreto Salva Palermo”. Una norma che consenta al comune di potere liberare una parte delle proprie risorse per spese ed investimenti”.

“Intanto – aggiunge Ridulfo – il cosiddetto piano di riequilibrio obbliga la giunta entro il 30 ottobre a portare la bozza del piano in Consiglio, e a votarlo entro metà dicembre, in ogni caso ciò significherà ulteriori tagli. Situazioni simili sono in tanti comuni della nostra provincia. Di fatto ci sono tante risorse che non si possono spendere per investimenti e restano bloccate. Per questo è importante che la nostra iniziativa continui in tutte le forme possibili”.