Sempre piu’ persone anziane guarite dal virus fanno i conti con la sindrome post covid

Anteas Ragusa: “e’ necessario rivolgersi il prima possibile agli specialisti per le cure del caso”

Ragusa – Ancora oggi sono in numero considerevole le persone, soprattutto avanti negli anni, e quindi in particolare gli anziani, che si confrontano con la “sindrome post Covid”. “Stiamo parlando – dice il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – dell’insieme delle conseguenze disabilitanti che spesso permangono una volta passata la fase acuta della malattia, anche dopo la negativizzazione, cioè la guarigione dal virus. Vale a dire sintomi respiratori, cardiocircolatori, gastrointestinali e neurologici, accompagnati da senso di fatica, dolori muscolo-scheletrici, depressione, ansia. I casi si registrano anche nella nostra città e fanno registrare la presenza di sintomi che persistono anche quando il virus non c’è più. I medici specialisti ci hanno spiegato che è in particolare tutto l’apparato respiratorio che viene colpito, ma non solo. In talune situazioni è stata ravvisata congiuntivite, febbre oltre ad eruzioni cutanee”. È qui che entra in gioco la riabilitazione che, secondo le raccomandazioni dell’Oms rilanciate da Anteas a livello locale, deve iniziare il prima possibile, attraverso programmi individuali e personalizzati che tengano conto dei diversi setting, dal ricovero in struttura riabilitativa al domicilio, con l’utilizzo anche della teleriabilitazione e delle nuove tecnologie. “Il consiglio che possiamo dare a chi soffre di questi sintomi anche dopo essere guarito dal Covid – afferma Schininà – è di rivolgersi a strutture in cui operano professionisti competenti e che sanno cosa fare e dove mettere le mani. E’ una questione molto delicata che incide direttamente sulla qualità della vita delle persone anziane colpite dal virus e poi guarite”.

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