Campo: “Artigiani e cooperative senza liquidità. Fusione Crias-Ircac altra incompiuta del governo Musumeci”

La deputata 5 Stelle denuncia “enormi ritardi nelle concessioni di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto alle imprese”, mentre il nuovo ente, l’Irca, “c’è solo sulla carta”.

Palermo –  “La fusione degli enti regionali Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane) e Ircac (Istituto regionale per il credito alla cooperazione) in un nuovo ente, chiamato Irca (Istituto regionale per il credito agevolato) è un’operazione che avrebbe dovuto dare ordine e respiro nel sostegno alle imprese artigiane e cooperative, ma che è rimasta finora solo sulla carta. Questa nuova società in house della Regione, istituita con legge regionale nel luglio 2018, non è ancora operativa, nonostante vi siano un consiglio di amministrazione, un collegio sindacale e uno statuto che la giunta regionale deve però ancora approvare. Insomma, un’altra incompiuta del governo Musumeci”.

Lo denuncia la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, che sul tema ha presentato un’interpellanza all’Ars indirizzata al presidente della Regione e agli assessori regionali dell’Economia e delle Attività produttive.

“Il nuovo ente è in stallo – spiega la deputata 5 Stelle – e questo penalizza enormemente il settore della cooperazione e delle piccole e medie imprese siciliane in un momento di estrema difficoltà economica. Numerose istanze di partecipazione ai bandi per i finanziamenti agevolati e per i contributi a fondo perduto, pubblicati negli ultimi mesi, continuano a rimanere in istruttoria in attesa della piena legittimazione giuridica dell’Irca. Dall’altro lato, resta critica la gestione dei due istituti Ircac e Crias, in attesa che si perfezioni la loro fusione. In particolare vi sarebbero difformità nel trattamento giuridico ed economico applicato al personale dei due enti”.

“In sostanza – aggiunge Campo – mentre Irca non c’è ancora, Ircac e Crias non sono messe nelle condizioni ordinarie di operare, facendo così venire meno il sostegno alle imprese a rischio di chiusura, sostegno che in questo momento dovrebbe essere, semmai, ancora più intenso. Come si pensa, per esempio, di gestire i 40 milioni di euro destinati alle imprese artigiane colpite dall’emergenza Covid previsti dal Fondo per la ripresa artigiani, i cui bandi sono stati presentati nel luglio 2021 per finanziare oltre 5 mila imprese?  Non vi è dubbio che si debba dare piena operatività all’Irca, compiendo tutti gli ultimi passaggi giuridici, istituzionali e burocratici necessari, riattivando così il credito agevolato destinato agli operatori economici che ne hanno diritto. E in questo il fattore tempo è determinante”, conclude la deputata.

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