Salvatore Sardisco a Pavia per dare voce alle esigenze della Polizia Penitenziaria: il tutto firmato FSI/USAE

Pavia – Salvatore Sardisco a Pavia per dare voce alle esigenze della Polizia Penitenziaria: Il tutto firmato FSI/USAE.

«Un incontro culturale, conoscitivo ma principalmente propositivo per conoscere da vicino e sempre meglio le condizioni del personale della Polizia Penitenziaria e delle carceri. Salvatore Sardisco, coordinatore nazionale del sindacato FSI/USAE (dopo una serie di incontri con diversi direttori delle case circondariali siciliane) vola a Pavia insieme al coordinatore della regione Lombardia Modestino Mascia e il coordinatore della Regione Lazio Alfonso Ottomana.

Destinazione prefissata la Casa Circondariale di Pavia accolti dal Comandante e dal Direttore la dottoressa Stefania D’Agostino. “E’ stato un incontro ricco di riflessioni che hanno messo in risalto le condizioni nelle quali si trova a vivere il proprio servizio il personale della Polizia Penitenziaria – dice Salvatore Sardisco al termine della giornata prima del suo rientro in Sicilia – E’ necessario ascoltare le esigenze dei colleghi e far arrivare le loro motivate richieste nei palazzi istituzionali.

“Pavia è stata una tappa importante e colgo l’occasione – sottolinea Salvatore Sardisco – di ringraziare il Comandante e la Direttrice della Casa Circondariale per l’accoglienza e la disponibilità riservataci nel confronto sulle diverse realtà in cui vive il personale e i detenuti stessi”. Facendo una analisi conclusiva dei colloqui emerge la richiesta di ampliare l’organico del personale della Polizia Penitenziaria, agire in sinergia per la tutela del personale stesso e dare maggiore dignità e ascolto a chi spesso si trova ad operare in un clima non facile.

Salvatore  Sardisco esprime un particolare ringraziamento ai collaboratori Modestino Mascia e Alfonso Ottomana per il prezioso contributo sempre presente in questo iter di ascolto e di “sintesi” dove la Polizia Penitenziaria – con il sindacato FSI/USAE, prende sempre più diritto di parola e non solo. Divenendo presso i Palazzi Istituzionali un appello per fare presto e non archiviare le attese di chi spesso opera in condizioni non serene». 

Giuseppe Longo

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