Matasso (socialdemocratici), il 4 ottobre la socialdemocrazia italiana ha compiuto cento anni

Roma – «Il 4 ottobre del 1922, al termine del XIX congresso socialista di Roma, il fondatore del Psi Filippo Turati, insieme a Claudio Treves, Camillo Prampolini e Giacomo Matteotti, costituì il Partito Socialista Unitario. Pochi giorni dopo ne fu eletto segretario lo stesso Matteotti; si trattò del partito politico più perseguitato dal regime fascista e della prima forza della sinistra italiana interamente socialdemocratica e riformista». A ricordarlo è Antonio Matasso, componente della segreteria nazionale dei Socialdemocratici e segretario regionale del Sole nascente in Sicilia, il quale sottolinea la presenza tra i fondatori del Psu anche di alcuni socialisti siciliani, tra cui Vincenzo Vacirca, che poi sarà di nuovo al fianco di Saragat nel 1947. 

«Oggi, dunque, la socialdemocrazia italiana compie il suo centesimo genetliaco – prosegue Matasso – nello stesso anno in cui ricorre il centotrentesimo anniversario dalla fondazione del Psi storico e a settantacinque anni dalla scissione di Palazzo Barberini, con cui Giuseppe Saragat, tra i primi iscritti al Psu, riprese a tessere il filo del riformismo turatiano». Matasso preannuncia alcune iniziative pubbliche per celebrare la forza politica che nelle elezioni del 1924 risultò essere la prima della sinistra, segnando il primo momento nella storia italiana in cui un partito formato solo da socialdemocratici e riformisti superava le formazioni massimaliste e comuniste. Al sodalizio socialista democratico di Turati e del martire Matteotti, il primo ad utilizzare sulla scheda elettorale il simbolo del Sole nascente, aderirono nel 1922 i due terzi del gruppo parlamentare socialista, oltre a numerosi giovani, tra cui due futuri presidenti della Repubblica: il già citato Giuseppe Saragat e Sandro Pertini.

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