Il Museo Civico di Storia Naturale di Comiso si rinnova

Dal 3 marzo 2023 gestione integrata dei servizi per il pubblico.

Comiso (Rg) – Dal prossimo 3 marzo 2023, in coincidenza con la decima Giornata mondiale della Fauna selvatica Istituita dall’ONU, nel Museo Civico di Storia Naturale di Comiso, uno dei più importanti d’Italia, si avvia la gestione integrata dei servizi di fruizione per il pubblico voluta dell’Amministrazione Comunale.

“La gestione integrata del Museo – afferma il Sindaco di Comiso Maria Rita Schembari – consente valorizzare e innovare l’offerta culturale ai fruitori di un sito di fondamentale importanza per il mondo scientifico. I nostri partner privati potranno gestire i servizi museali superando i vincoli della gestione pubblica, ad esempio l’apertura nei weekend e nei giorni festivi, ma apporteranno anche nuove idee per attrarre un pubblico di giovani e giovanissimi a conoscere questo eccezionale patrimonio che Comiso può mostrare grazie alla straordinaria intuizione di Gianni Insacco e alla sua capacità di gestione”.

Fossili di Elefante e Ippopotamo nano Quaternario di Comiso_Museo Comiso (Rg)

Per i prossimi otto anni affiancheranno la Direzione del Museo due importanti aziende che si sono costituite in Raggruppamento Temporaneo di Imprese: Civita Sicilia, Società regionale del Gruppo Civita, che opera nel settore dei beni e delle attività culturali, in particolare nella gestione di strutture e reti museali, nell’organizzazione di eventi culturali ed espositivi e nella promozione e innovazione dei territori; Logos, una delle più importanti strutture di consulenza nel panorama siciliano, che negli anni ha ampliato le proprie attività oltre il core business della formazione per abbracciare anche il settore della progettazione e dell’assistenza tecnica alle filiere produttive e agli Enti Locali a supporto dello sviluppo dei territori. Il R.T.I. si avvale di un prestigioso partner tecnologico, Orpheo Italia, appartenente al Gruppo Orpheo di origine francese, specializzato nell’ideare e produrre supporti alla visita per i diversi tipi di pubblico, nonché di tre partner territoriali: la Fondazione Archimede- Istituto Tecnico Superiore, Legambiente Sicilia e Sicindustria Ragusa.

Il Museo per la prima volta adotta un modello di fruizione pubblico-privato con l’obiettivo di ottimizzare tutte le opportunità a partire dalla dinamicità di tutte le funzioni operative e sperimentando modalità più efficaci e innovative per ampliare e qualificare le visite. Ci saranno nuovi e più funzionali orari di visita, una biglietteria elettronica con possibilità di prenotazione e acquisto a distanza, un book & art shop allestito in nuovi locali sarà un valore aggiunto alla visita, un vero e proprio completamento del percorso conoscitivo ed esperienziale, nonché un modo per continuare l’esperienza museale nella quotidianità di una lettura, o in un oggetto che la rievoca.

Il cuore della nuova gestione integrata sarà un importante sviluppo dei servizi educativi, anch’essi ubicati in nuovi locali appositamente allestiti, che comprenderanno visite guidate, percorsi e laboratori per adulti, per famiglie, per l’infanzia e le scuole per sottolineare anche l’azione di sensibilizzazione verso i problemi della conservazione della natura e della sostenibilità ambientale che il Museo vuole svolgere. Il Museo sarà privo di barriere architettoniche e attiverà l’eliminazione delle barriere cognitive. Saranno inoltre attivati supporti alla visita come le audioguide plurilingue.

“Per me si corona un sogno che avevo cominciato ad accarezzare quando ero Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione e che si realizza adesso che sono Sindaco – aggiunge Maria Rita Schembari – e per questo voglio ringraziare particolarmente il Dirigente dell’Area 2 Fabio Melilli”.

Il Celacanto del Madagascar (Latimeria chalumnae)_Museo Comiso (Rg)

Il Museo Civico di Storia Naturale di Comiso è un’istituzione di ricerca e educazione ambientale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come “Istituzione Scientifica” ed è luogo di aggregazione sociale, centro didattico e scientifico per il territorio ibleo. Si estende su oltre 1.000 metri quadrati di percorso espositivo con una Sezione Paleontologica e una Zoologica e nel corso degli ultimi 30 anni ha condotto numerosi studi producendo oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Collabora con enti statali e di ricerca internazionali, ha contribuito alla scoperta di oltre 15 nuove specie mai censite in precedenza e dal 1991 è socio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici. Il Curatore scientifico è Gianni Insacco, naturalista e studioso di paleontologia e zoologia. Si avvale di un Comitato Scientifico presieduto da Giuseppe Cassibba e coadiuvato da 6 studiosi siciliani nei diversi campi di ricerca.

La sezione paleontologica è dedicata all’origine della vita e all’evoluzione animale ed è costituita da più di 27.000 reperti provenienti da vari continenti oltre che dalla Sicilia. I materiali esposti vanno dai primi organismi viventi, ai pesci corazzati del Paleozoico, dalle ammoniti ai dinosauri, fino ai mammiferi del quaternario, uomo compreso. Degni di nota sono un rettile volante, uno pterosauro con un’apertura alare di 4 metri, due crani di coccodrilli marini provenienti dal Marocco e uno scheletro integro di un dinosauro erbivoro del Cretaceo inferiore proveniente dalla Mongolia, lo Psittacosaurus mongoliensis. Tra i fossili siciliani si segnalano due vertebre di ittiosauri datate a 230 milioni di anni fa, resti di elefanti pigmei del Quaternario, fossili di ippopotami, cervi, bisonti, lupi, orsi, leoni, molti dei quali provenienti dal territorio comisano.

Per quanto concerne la sezione Zoologica, le collezioni sono costituite da migliaia di preparati zoologici siciliani, europei ed esotici. Esse comprendono più di 6000 conchiglie di molluschi marini e terrestri, pesci del Mediterraneo e dei mari tropicali nonché scheletri completi di mammiferi marini che formano la più importante collezione cetologica dell’Italia meridionale, settima a livello nazionale, comprendente gli scheletri di un raro capodoglio nano mediterraneo, di una balenottera minore e di due esemplari di balenottera comune, di cui una di 19 metri spiaggiata a Secca Grande di Ribera, proprio il 3 marzo del 1993.

L’esposizione comprende, tra gli altri, organismi marini abissali, un granchio gigante del Giappone di 275 cm, un esemplare di Tridacna gigante, un rarissimo esemplare di Celacanto del Madagascar, un esemplare di pesce luna del peso di 900 kg, tartarughe liuto giganti, la ricostruzione di un Dodo di Maurizius, di un Tilacino della Tasmania e una tra le più belle collezioni malacologiche della Sicilia.

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