Palermo – La Polizia di Stato ha tratto in arresto in flagranza un 29enne palermitano, accusato del reato di tentato furto. L’uomo dovrà, altresì rispondere del reato di ricettazione, per cui risulta invece denunciato a piede libero.
Entrambe le condotte contestate sono riconducibili ad un episodio avvenuto qualche giorno fa, a tarda sera: il giovane avrebbe raggiunto a bordo di una bicicletta elettrica l’androne di uno stabile del quartiere Oreto. Avrebbe incrociato un cittadino senegalese nell’atto di uscire dall’androne e gli avrebbe chiesto di lasciarlo aperto, dovendo accedere allo stabile per raggiungere un fantomatico zio.
Il senegalese avrebbe colto la natura pretestuosa della richiesta rivoltagli e, dopo aver lasciato la porta aperta, pur fingendo di allontanarsi, sarebbe rimasto a breve distanza per scrutare il comportamento del palermitano, presagendo la natura furtiva dell’intrusione ed in particolare temendo per il proprio ciclomotore elettrico custodito in uno stallo dello stesso androne.
In tal modo avrebbe sorpreso il 29enne proprio nell’atto di forzare la sella del ciclomotore e divellere la batteria elettrica.
Il palermitano avrebbe argomentato futili ragioni a sua discolpa fino ad ammettere di aver compiuto il furto.
Il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, di passaggio in zona in servizio di prevenzione e controllo del territorio, sarebbe stato richiamato dalla vittima del reato ed avrebbe così proceduto all’identificazione dei due cittadini ed alla ricostruzione dell’accaduto.
In questa fase i poliziotti avrebbero anche accertato che la bicicletta elettrica a bordo della quale il palermitano aveva raggiunto il teatro del tentativo di furto non era di sua proprietà ma probabile provento di furto e, per questo motivo, il palermitano dovrà rispondere anche del reato di ricettazione.