Apertura nuove mostre “QUOTIDIANA” (sezioni Portfolio/Paesaggio) – Museo di Roma a Palazzo Braschi

Roma – Quadriennale e Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali presentano la terza mostra della sezione Paesaggio e la quinta mostra della sezione Portfolio di QUOTIDIANA. Programma espositivo sull’arte italiana contemporanea. Inaugurazione: giovedì 19 gennaio 2023, ore 18.00.

Paesaggio Eva & Franco Mattes da una riflessione di Nadim Samman curatore al KW Institute for Contemporary Art di Berlino. Apertura al pubblico: 20 gennaio – 12 marzo 2023.

Portfolio Martina Biolo Apertura al pubblico: 20 gennaio – 12 febbraio 2023

«Nell’ambito di QUOTIDIANA al Museo di Roma a Palazzo Braschi, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea promosso dalla Quadriennale di Roma e da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dal 20 gennaio al 12 marzo 2023 per la sezione PAESAGGIO apre al pubblico la mostra del duo artistico Eva & Franco Mattes (Brescia 1976), mentre per la sezione PORTFOLIO, sarà esposta dal 20 gennaio al 12 febbraio 2023 l’opera Tana, della giovane artista Martina Biolo (Padova 1996).

QUOTIDIANA rientra nel Programma dei 95 anni della Quadriennale, per il quale la Quadriennale di Roma ha ricevuto un contributo da parte di Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.

Nella sezione PAESAGGIO, la mostra di Eva & Franco Mattes trae origine da una riflessione di Nadim Samman, curatore al KW Institute for Contemporary Art di Berlino, che affronta criticamente alcuni aspetti della ricerca del duo artistico, una delle più interessanti del XXI secolo secondo il curatore. Il duo bresciano, infatti, è stato tra i primi a interrogarsi sulle implicazioni dell’iperconnessione e sulle tensioni generate dall’interferenza tra le dimensioni online e offline.

Le videoinstallazioni esposte, appartenenti alla serie The Bots (2020), sono realizzate a partire da un ciclo di interviste rivolte ai moderatori dei contenuti sul web di importanti social media: questo lavoro, infatti, non è stato completamente automatizzato, e tutt’oggi si affida alla mediazione dell’arbitrio umano. Un gruppo di attori è chiamato a leggere queste interviste mentre simula la registrazione di un make-up tutorial, espediente spesso utilizzato sul web per aggirare la censura di contenuti altrimenti non trasmissibili. Consigli random sul trucco ritmano e inframmezzano il flusso di un discorso che affronta i temi dell’abuso e della violenza online. I video sono proiettati sul retro delle stesse scrivanie utilizzate nell’ufficio dei moderatori di Facebook, a Berlino.

La mostra è realizzata con il supporto dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.

Eva & Franco Mattes (Brescia 1976, vivono e lavorano a New York), inizialmente noti come 0100101110101101.org, hanno mantenuto per molti anni il loro nome segreto cambiando di volta in volta identità. Rappresentanti di punta della net art, i loro progetti nascono da un’abile capacità manipolatoria dei media che permette loro di alterare videogiochi, siti web, film e pubblicità. Creano ‘falsi’ così verosimili da ingannare tutti, dal pubblico alla stampa, dai curatori ai collezionisti, con il fine di denunciare i paradossi della nostra società e delle sue mistificazioni. Clamorose le beffe mediatiche del 1999 – in cui crearono Darko Maver, artista così credibile da trovare spazio alla Biennale di Venezia – e del 2000, con Vaticano.org, copia quasi esatta del sito web della Santa Sede. Altri progetti famosi: Second life (Portraits, 2006-07; Synthetic Performances, 2009), Cat (2010), Plan C (2010), Rot (2011). Vincitori del premio New York 2006, le loro opere hanno trovato spazio in numerose esposizioni e nei più prestigiosi musei e gallerie di tutto il mondo.

Nella sezione PORTFOLIO, Martina Biolo presenta Tana (2020), un’opera scultorea in cui l’artista riproduce i cuscini del divano della sua casa d’infanzia, disponendoli come nei rifugi costruiti dai bambini per nascondersi e creare uno spazio di protezione all’interno delle mura domestiche. Martina Biolo utilizza il lattice quasi come un tessuto, valorizzandone le caratteristiche materiche, molto somiglianti a quelle della pelle umana.

Ad accentuare questa somiglianza contribuiscono gli ematomi riprodotti dall’artista sulla superficie, che la avvicinano a una dimensione organica, corporale e sensuale. L’opera appare come una reliquia di un passato a cui il corpo dell’artista rimane simbolicamente e materialmente aggrappato, e che ne registra i traumi e il vissuto. A questo proposito, Biolo afferma come, spesso, le sue opere abbiano la valenza di “spettri”, tentativi di far apparire qualcosa che preme insistentemente dal passato per rivendicare la sua persistenza nel presente».

Museo di Roma a Palazzo Braschi, Roma, piazza San Pantaleo, 10

Museo di Roma – Palazzo Braschi – Sale al piano terra

Martina Biolo nasce nel 1996 a Padova e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua ricerca si concentra su oggetti quotidiani, facendo emergere le storie che essi conservano, focalizzandosi sugli aspetti simbolici, culturali, e legati allo spazio della casa. Tra le recenti mostre collettive: Circa 7 miliardi di anni, Casa Baldassarri, Bagnacavallo (a cura di Innesto Spazi di Ricerca); Ri-abitare, Il quartiere, Saluzzo (a cura di Francesca Canfora); Rea! Art Fair 2021, Fabbrica del Vapore, Milano; Discontinuo. An open studio 4, Barcellona Pozzo di Gotto (a cura di Collettivo Flock); Collettiva Scultura Atelier 3, Art Night Venezia (a cura di Mario Airò).

QUOTIDIANA è il programma espositivo che, a partire da settembre 2022, coinvolge le due sale al piano terra del Museo di Roma, aperte al pubblico con un palinsesto di mostre, ideate e prodotte dalla Quadriennale, con l’obiettivo di approfondire alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo. Nell’atrio d’ingresso che connette le due sale è allestito uno spazio di lettura dove sono messi a disposizione del pubblico i testi critici sviluppati dai curatori delle due rassegne.

Francis Offman, Senza Titolo

Il programma si divide in due cicli espositivi. In Paesaggio, ogni due mesi, sei curatori italiani e stranieri riflettono su traiettorie artistiche attraverso un testo critico e una mostra con poche opere essenziali. In Portfolio, undici artisti under 35 sono presentati in mostra una volta al mese con una sola opera. A raccontarne la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice in residenza alla Quadriennale.

Informazioni:

Orario: dal martedì alla domenica, ore 10.00 – 19.00

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Giorni di chiusura: lunedì, 1° maggio, 25 dicembre

Ingresso Gratuito

Web:

www.museodiroma.it

www.museiincomuneroma.it

Ph. Francis Offman, Senza Titolo, 2021, (ph.Carlo Favero) Courtesy

Giuseppe Longo

Qualis eligere