171° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato – 12 aprile 2023. Discorso del Questore

Palermo – Signor Presidente della Regione, Signora Prefetto di Palermo, Autorità civili, militari e religiose, gentili ospiti vi ringrazio per aver accolto l’invito alla nostra ricorrenza, che quest’anno si svolge nell’hangar del Reparto Volo della Polizia di Stato, una delle nostre sedi operative per antonomasia, prospiciente all’edificio di nuova costruzione che a breve diventerà il primo nucleo della Cittadella della Polizia.

Sono passati 171 anni da quando la Polizia è stata fondata e 42 anni da quando è diventata una forza civile ed ha aperto le sue fila alle donne.

Oggi infatti corre il 42° anniversario della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica della Legge 1° aprile 1981 n. 121 e da qualche anno, per volere dell’allora Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, la nostra Festa viene celebrata sempre in questa data, proprio per sottolineare l’importante ricorrenza; importante non solo per gli appartenenti al Corpo, ma per la Repubblica tutta, perché in questa data lo Stato italiano ha espresso un forte segnale di modernità nel solco delle grandi democrazie europee: affidare la gestione della pubblica sicurezza e dell’ordine pubblico ad un organismo civile, nel rispetto, comunque, e nella valorizzazione di un sistema complesso e articolato che coinvolge e si avvale della collaborazione e dell’alta professionalità di corpi ed organismi militari, primo fra tutti l’Arma dei Carabinieri.

Desidero, prima di ogni cosa, esprimere un sincero ringraziamento ai miei collaboratori, tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, che nella provincia di Palermo ogni giorno affrontano, con abnegazione e spirito di sacrificio, le mille sfaccettature problematiche di un territorio estremamente complesso.

Mi riferisco alla presenza, tuttora importante e pervasiva, della criminalità organizzata e diffusa, che spesso sono complementari e si alimentano della marginalità sociale di una parte significativa della popolazione.

Il più importante business criminale su cui si regge cosa nostra e che coinvolge anche gran parte della criminalità comune, il commercio di sostanze stupefacenti, vede oggi una diffusione pervasiva soprattutto nelle giovani generazioni, nelle scuole e nei luoghi del divertimento.

L’uso di certe sostanze di crescente diffusione provoca danni irreversibili alla psiche ed i loro effetti si manifestano nelle nostre strade con devianze comportamentali di giovani e giovanissimi, che esplodono, con sempre maggiore frequenza, in atti di violenza inconsulta e fine a se stessa nei confronti di passanti o con azioni criminali di maggiore gravità.

Il fenomeno delle baby gangs o, più propriamente dei branchi selvaggi, durante l’anno appena trascorso si è manifestato anche a Palermo, impegnando le strutture di prevenzione ed investigative della Polizia di Stato nell’individuazione e disarticolazione attraverso un cospicuo numero di arresti di una baby gang strutturata sul modello di quelle presenti nelle metropoli del nord, auto definitasi Arab zone 90133, che pubblicizzava le proprie azioni criminali sui social.

Anche se il fenomeno delle gangs strutturate al momento non ha trovato altri riscontri, tuttavia è diffusa la presenza di aggregazioni in branco di tipo occasionale di torme di ragazzini, anche infra quattordicenni, dediti ad azioni di violenza gratuita nei confronti di coetanei e di aggressione organizzata nei confronti delle forze di polizia o di altri organismi preposti alla gestione di servizi pubblici o di pubblica necessità.

Emblematici i numerosi episodi di aggressione in branco, con lancio di pietre, bottiglie e petardi, ai mezzi ed agli operatori della R.A.P., dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia intervenuti lo scorso 18 marzo per spegnere le cosiddette vampe di San Giuseppe.

Episodi che si sono ripetuti in diversi quartieri della città coinvolgendo centinaia di ragazzi e che chiamano tutti noi ad una seria riflessione proprio sul tema della legalità, concetto costantemente presente nel discorso pubblico e nell’offerta educativa delle scuole di ogni ordine e grado, con continue richieste di incontri con gli studenti rivolti a tutte le Forze di Polizia, ma che purtroppo paiono non raggiungere l’effetto sperato una volta che i ragazzi sciamano nelle strade della movida o affollano le discoteche o i locali da ballo, autorizzati o improvvisati.

Evidentemente occorre qualcosa di più della sola retorica, intesa come disciplina del parlare o dello scrivere, per modificare le azioni umane!

Mi riferisco all’autorevolezza della testimonianza attraverso la pretesa del rispetto delle regole anche minime di convivenza civile in tutti i luoghi pubblici, senza delegare al poliziotto o al carabiniere un compito che la Costituzione pretende da ogni cittadino.

Parafrasando una famosa canzone di Giorgio Gaber, occorre che l’idea, il concetto venga introitato nel corpo, mangiato, per generare la rivoluzione del cambiamento.

In certe realtà urbane il solo barlume di speranza viene dalla dedizione di molti insegnanti delle scuole che operano con grande spirito di servizio, e del volontariato, che molte volte sono l’unico prezioso appiglio di solidarietà e legalità.

Purtroppo le contraddizioni e le aporie di questa terra non si sono certo attenuate nei due anni di pandemia.

Tornando alla criminalità mafiosa, possiamo affermare che tutte le operazioni antimafia degli ultimi anni ci restituiscono un quadro dell’organizzazione criminale dedita soprattutto al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti e, in alcuni quartieri, al racket sulle attività economiche, con frequenti e continui tentativi di riorganizzare gli organi di vertice e coordinamento, puntualmente individuati e contrastati dalla magistratura e dagli uffici investigativi delle forze di polizia attraverso centinaia di arresti e sequestri di patrimoni.

Ritengo che mai come in questa contingenza economica sia necessario affinare le tecniche di aggressione tempestiva dei patrimoni mafiosi, impedendone il riciclaggio, e monitorare con rinnovata ed efficace attenzione i tentativi dei clan di infiltrarsi ed impossessarsi della macchina amministrativa dei comuni.

Gli uffici operativi della Questura che si occupano del contrasto alla criminalità mafiosa sono stati rinforzati ed alcune tecniche investigative e di prevenzione sono state rivisitate per metterle al passo con la sfida attuale.

Ho recentemente informato il Signor Procuratore della Repubblica della creazione di nuclei investigativi all’interno dei commissariati distaccati, coordinati dalla squadra mobile, per raggiungere con le attività investigative della Questura anche i mandamenti mafiosi della provincia, nell’ottica di un potenziamento del contrasto su tutto il territorio provinciale.

I dati complessivi ed i risultati operativi conseguiti dalla Questura di Palermo con tutte le sue articolazioni e da tutti gli uffici di specialità della Polizia di Stato nella provincia sono contenuti nella brochure che abbiamo consegnato alle testate giornalistiche e pertanto non mi intratterrò nella sterile elencazione di numeri, ma mi limiterò a richiamare le principali azioni strategiche di prevenzione in chiave di pubblica sicurezza e di contrasto alla criminalità.

I servizi straordinari di controllo del territorio definiti ad alto impatto iniziati a decorrere dal 13 gennaio 2021, stanno proseguendo con sistematicità e costanza in tutti i quartieri più problematici.

L’iniziativa cerca di dare risposta ad un’istanza comune a tutto il Paese da ormai diversi anni: la percezione di sicurezza.

Recentemente il Ministro dell’Interno ha diramato una direttiva che prevede l’adozione del modello dei controlli straordinari ad alto impatto nei pressi delle stazioni ferroviarie dei grandi centri.

L’identificazione delle persone su strada e nei punti di aggregazione o transito sta alla base della funzione di prevenzione demandata all’attività di polizia come uno dei compiti principali, se non addirittura il più importante, in funzione della definizione delle strategie più efficaci di prevenzione e contrasto della criminalità.

Il numero delle persone identificate e controllate su tutto il territorio provinciale dalla sola Questura nell’attività di controllo del territorio nel corso degli ultimi quattro anni ha avuto un incremento esponenziale: dalle 60935 del 2019 alle 351152 persone identificate degli ultimi 12 mesi (il 55% dell’intera popolazione del comune di Palermo!), cui si aggiungono i 108167 veicoli controllati.

Dalla data di inizio del progetto, ad oggi sono stati effettuati 404 servizi che hanno interessato tutti i quartieri dove i dati raccolti durante l’ordinaria attività di controllo del territorio ci restituiscono come particolarmente critici, per periodi di un mese, ripetuti più volte per un totale di 48 slots.

Questi specifici servizi hanno consentito il controllo di 13358 veicoli e 31689 persone di cui, a riprova dell’efficacia del servizio, 9757 con precedenti di polizia, 5508 persone sottoposte a provvedimenti giudiziari presso il domicilio, 482 pubblici esercizi con la contestazione di 436 sanzioni amministrative e 13 sospensioni della licenza in base all’art. 100 TULPS.

Altra importante innovazione, introdotta nel corso del 2021, consistente nella predisposizione del Master Plan generale dei sistemi di videosorveglianza cittadini in funzione delle attività di controllo del territorio, di contrasto alla criminalità organizzata e diffusa, di gestione dell’ordine pubblico, condiviso con tutte le forze di polizia in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e consegnato al comune di Palermo, come guida per l’implementazione progressiva del sistema, in ottica appunto unitaria e razionale, man mano che vengono stanziati i fondi destinati allo scopo, sta proseguendo nella sua realizzazione attraverso l’investimento guidato degli stessi nella realizzazione degli steps elaborati dal piano.

Sotto il profilo della gestione dell’ordine pubblico, i sistematici servizi serali e notturni nei giorni di venerdì e sabato per prevenire e contenere gli eccessi del fenomeno della cosiddetta movida in alcune piazze e strade del centro storico, sono stati rimodulati ed affinati attraverso improvvisi blitz nelle piazze della Vucciria che hanno portato al sequestro di decine di banconi ed attrezzature per la vendita abusiva di alcolici.

Su questo fronte è stata completamente riorganizzata l’attività della Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza con l’incremento esponenziale dei controlli nei pubblici esercizi, con particolare attenzione nei confronti delle discoteche.

L’attenzione della Questura sulla gestione dell’ordine pubblico, mediante la preziosa attività info – investigativa condotta dalla DIGOS, riesce sistematicamente ad anticipare i fenomeni che potrebbero generare criticità; un esempio fra i tanti: la gestione e le limitazioni richieste all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive per le trasferte di quelle tifoserie note per i comportamenti pericolosi per l’ordine pubblico dei loro appartenenti.

Alcuni importanti risultati operativi che ritengo opportuno evidenziare, riguardano le operazioni di polizia giudiziaria condotte rispettivamente alla Digos e dalla Squadra Mobile, che hanno consentito, la prima, di disarticolare ed assicurare alla giustizia i responsabili di un’associazione dedita alla simulata inoculazione dei vaccini anticovid dietro compenso in denaro, con il coinvolgimento di personale sanitario, la seconda, di disarticolare, con tre differenti operazioni e decine di custodie cautelari in carcere, i mandamenti mafiosi di Brancaccio e della Noce ed, in concomitanza con le elezioni amministrative, di assicurare alla giustizia gli autori di scambio di voto politico mafioso.

Oltre alle attività che hanno visto coinvolte le articolazioni della Questura, è doveroso ricordare l’essenziale apporto al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia degli uffici di specialità della Polizia di Stato: la Polizia Stradale, la Polizia Ferroviaria, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, la Polizia di Frontiera, la Polizia Scientifica, il Reparto Prevenzione Crimine, il Reparto Mobile e il Reparto Volo.

Gli uffici che dal punto di vista tecnico logistico forniscono un contributo essenziale al funzionamento dell’universo polizia: la Zona Telecomunicazioni, l’Autocentro e il Centro Raccolta Regionale VE.CA.

Infine è doveroso citare, nel giorno della nostra ricorrenza, anche le Sezioni di polizia giudiziaria presso il Tribunale di Palermo e di Termini Imerese e presso il Tribunale dei Minorenni, nonché le aliquote della Polizia di Stato all’interno della D.I.A. e del Nucleo Operativo di Protezione.

Il lavoro della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine nel garantire i diritti e la sicurezza dei cittadini non sarebbe stato possibile senza il quotidiano sostegno della Prefettura.

Rivolgo un pensiero affettuoso alla Signora Prefetto dott.ssa Maria Teresa Cucinotta, che mi onora della sua amicizia e con la quale, prima che in terra siciliana, a distanza di qualche anno, avevamo condiviso, ciascuno nel proprio ruolo, la funzione di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza in Salento, chiamati a garantire la costruzione di un’infrastruttura strategica che, alla luce degli imprevedibili eventi degli anni successivi, costituisce oggi uno dei principali asset di approvvigionamento energetico.

Un pensiero riconoscente va alla Magistratura ed in particolar modo alle Procure della Repubblica per la insostituibile guida nelle attività di polizia giudiziaria condotte durante quest’anno da tutti gli uffici della Polizia di Stato presenti in provincia.

Un pensiero di amicizia e stima mi sento di rivolgere alle altre forze dell’ordine, che con noi condividono la diuturna fatica nel garantire la sicurezza dei cittadini: ringrazio i colleghi dell’Arma dei Carabinieri, insostituibile e capillare presidio di una provincia vasta e complessa, preziosi nel garantire la sicurezza ed i servizi di ordine pubblico laddove la Questura non potrebbe provvedere con proprie unità e, da un anno a questa parte, il rispetto della maggior parte dei provvedimenti emessi dal Questore tesi ad impedire che si verifichino inammissibili forme di pubblico ossequio a personaggi in qualche modo legati alla criminalità mafiosa durante le processioni religiose.

Il Corpo della Guardia di Finanza, con cui lavoriamo fianco a fianco in ordine pubblico e nell’individuazione dei patrimoni mafiosi; la Polizia Penitenziaria, che garantisce la sicurezza intramuraria e collabora con noi nel predisporre le pratiche di espulsione dei detenuti stranieri; il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, spesso con noi a gestire situazioni complesse.

Un ringraziamento particolare rivolgo anche alle Polizie Municipali che con noi collaborano quotidianamente ed in particolar modo alla Polizia Municipale di Palermo per l’insostituibile lavoro che ogni giorno svolge a tutela della sicurezza e del decoro urbano, spesso a fianco dei poliziotti, nell’espletamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica.

Un pensiero carico di affetto e di stima ai soci dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, che con la serietà e l’impegno che li ha contraddistinti nel servizio attivo, continuano a svolgere la loro preziosa opera di volontariato al servizio della comunità.

Saluto e ringrazio, infine, le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno per la leale e costruttiva collaborazione, che non ha mai mancato di sostenere il mio mandato in questa provincia.

Concludo la mia allocuzione con un pensiero carico di commozione, rispetto e gratitudine per tutti i nostri caduti per mano mafiosa e in operazioni di servizio e per coloro che la sorte ha risparmiato dal sacrificio caricandoli per tutta la vita del fardello di essere sopravvissuti senza tuttavia risparmiarli dal ricordo tremendo della tragedia vissuta a fianco dei colleghi che non ci sono più.

La memoria dei nostri caduti e di tutti coloro che hanno versato il sangue per contrastare la barbarie mafiosa, quest’anno assurge a segno di redenzione, attraverso il dono dell’olio prodotto dagli ulivi che crescono sulla terra di Capaci a tutte le diocesi d’Italia e la sua consacrazione come Sacro Crisma per l’amministrazione dei sacramenti in tutte le 25000 parrocchie italiane.

Onore a Voi che col Vostro sacrificio ogni giorno ci indicate la via ed il modo di compiere il nostro servizio a difesa della comunità. Grazie. Viva la Polizia di Stato! Viva l’Italia!

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