Nota biografica di Enrico Prampolini di Vittorio Orazi (Alessandro Prampolini)

Roma – Laboratorio Prampolini#2 Disegni, taccuini e progetti inediti dal Futurismo all’art Club.A Roma, Galleria d’Arte Moderna, dal 23 giugno 2023 al 14 gennaio 2024.

«Enrico Prampolini è nato a Modena il 20 aprile 1894 ed è morto a Roma il 17 giugno 1956. È uno dei maggiori rappresentanti del rinnovamento artistico del nostro tempo. Nella sua prima giovinezza ha frequentato le Scuole Tecniche di Torino, poi, per breve tempo, l’Accademia di Belle Arti di Roma, uscendone clamorosamente nel 1912 con un manifesto di protesta contro il conformismo dell’insegnamento. Nello stesso anno ha aderito al Movimento Futurista, creato da F.T. Marinetti, ed ha cominciato ad esporre quadri futuristi con Giacomo Balla, di cui frequentava lo studio (1913). Nel 1916 Prampolini esponeva già all’estero (con i Dadaisti, nella Svizzera). Con la rivista d’arte “NOI” – da lui fondata e diretta (1917-1925) e con numerosi viaggi all’estero (Svizzera, Austria, Germania, Boemia, Belgio, Olanda, ecc.), tra il 1920 e d il 1925, egli si era messo a contatto con gli artisti più significativi e con le correnti d’avanguardia di tutta Europa, partecipando ad esposizioni ed organizzandole, intervenendo a convegni, pubblicando articoli polemici e teorici. Lo troviamo a Zurigo, con Tristan Tzara ed Arp; a Berlino col “November-Gruppe”; a Weimar, con Gropius e gli artisti della “Bauhaus”; in Olanda, col gruppo “De Stijl”; a Berlino, ancora, col gruppo “Die Abstrakten”; più tardi farà parte della “Section d’Or” di Parigi; del “Cercle et Carré” di Parigi; prenderà parte alla fondazione (1931) di “Abstraction et Creation (con Herbin, Vantongerloo, Arp); e della “Union des Artistes Modernes” (1932).

Con parecchi esponenti dell’Avanguardia europea Prampolini stringerà legami di amicizia: con Picasso, Cocteau, Léger, Archipenko, Strawinsky, Max Jacob, Mondrian, Gropius, Walden, Kandinsky, Van Doesburg, ecc.

A questa fitta rete di relazioni, Prampolini affiancherà un’intensa attività creatrice ed una concomitante stesura e pubblicazione di “Manifesti” teorici, non limitando il campo alla sola pittura di cavalletto, ma operando ed affermandosi anche nella scenografia e nella scenotecnica, nella plastica, nella decorazione murale, nell’architettura. Alla scenografia dedicherà gran parte della sua attività, creando scene e costumi e spesso curando la regia teatrale. Realizzerà così ben centotrenta opere teatrali – rappresentate in Italia e all’estero – ed esporrà in numerosi scritti teorici le sue idee innovatrici (nel 1920 era “Maestro delle Scene” nel Teatro del Colore di Ricciardi; nel 1927 creava e dirigeva a Parigi il “Teatro della Pantomima Futurista” che rappresentava una serie di “ballets” d’avanguardia al Théâtre de la Madeleine; nel 1949 dirigeva i “Ballets Alanova”, ecc.).

Fra le decorazioni murali futuriste di maggior mole si ricordano quelle di Parigi, all’Esposizione Coloniale del 1931; della Triennale di Milano; dell’E.U.R. a Roma; della Mostra d’Oltremare a Napoli; del Palazzo delle Poste a La Spezia; del Municipio di Aprilia, ecc.

Anche in fatto di architettura Prampolini ha detto la sua parola innovatrice: basti rammentare il Padiglione Futurista da lui realizzato alla V Triennale milanese (1933) e quello costruito a Torino nel 1928. Ed è da notare che i primi arredamenti futuristi risalgono alla “Casa d’Arte Italiana”, da lui fondata col critico d’arte Recchi nel 1916, a Roma.

Nel corso della sua molteplice attività artistica Enrico Prampolini ha esposto opere di pittura in 460 mostre (personali o collettive), italiane o straniere; ha conseguito sedici premi di Pittura, sei di Scenografia, due di architettura. Oltre a numerosi articoli e “manifesti” ha pubblicato i seguenti testi: “La Scenotecnica” (1940); “Picasso scultore” (1944); “L’Arte Polimaterica” (1944); “Lineamenti di Scenografia Italiana” (1950); “Concezione dello spazio nelle arti plastiche” (1955).

Numerose sono state le cariche da lui ricoperte in istituzioni italiane e straniere. Ricordiamo: che fu Presidente dell’”Art Club” di Roma, Consigliere del “Centro di Ricerche Teatrali” di Roma, Consigliere dell’“Istituto Europeo d’Arte Drammatica” di Anversa; Segretario del “Sindacato Scenografi” di Roma; Commissario (nel 1952) della Commissione Esecutiva della Biennale di Venezia; Segretario Nazionale del “Sindacato Arti Non-Figurative” (1953); Vicepresidente del Comitato delle Arti Plastiche dell’UNESCO; Vicepresidente del gruppo “Mac –Espace” di Milano.

Nominato, in seguito a regolare Concorso, titolare della Cattedra di Scenografia all’Accademia Belle Arti di Brera, a Milano, veniva anche insignito della Medaglia d’Oro dei Benemeriti dell’Arte e della Cultura Nazionale (aprile 1956). Nello stesso anno (1956) moriva a Roma, per infarto cardiaco».

Galleria d’Arte Moderna, via Francesco Crispi, 24 – Roma

Info mostra: Telefono 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

Web:

www.zetema.it

www.museicapitolini.org

www.museiincomune.it

Giuseppe Longo

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