Forestali e salvaguardia territorio al centro dei lavori del consiglio generale della Fai Cisl Messina

«Basta chiacchiere, si affronti con serietà la riforma del settore». Alibrandi (Cisl Messina) ha illustrato le motivazioni della mobilitazione di piazza a Roma il 25 novembre. «concentriamoci sui contenuti, riempiamo le piazze anche di idee e progetti»

Milazzo (Me) – La riforma del settore forestale negli ultimi 20 anni è stata al centro dei lavori del Consiglio Generale della Fai Cisl Messina che si è tenuta all’Eolian di Milazzo. La Federazione dei lavoratori dell’agroalimentare ha voluto, così, riunire i suoi dirigenti per fare il punto della situazione rispetto alle vertenze in atto sul territorio alla presenza del segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti, e del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi. 

«I lavoratori forestali siciliani – ha spiegato la segretaria generale della Fai Cisl Messina, Sabina Barresi – sono passati dai 35.000 del 2005 ai circa 16.000 di oggi. Ma quel che preoccupa più di tutto è l’età media, adesso di 60 anni. Mancano circa 1.800 addetti allo spegnimento incendi, avvistamento e autisti, uomini e donne che rischiano la vita. Di fronte ai disastri ambientali degli ultimi mesi e vedendo lavoratori ultrasessantenni impegnati a salvare i boschi e le vite umane, le chiacchiere non servono più così come il gioco delle responsabilità. Occorre – ha detto la Barresi – assumere nuovo personale debitamente formato per affrontare e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici che hanno compromesso la nostra regione con siccità, incendi, alluvioni. Bisogna dare risposte adeguate al territorio e ai lavoratori, basta chiacchiere occorre una riforma urgente del comparto forestale per investire sull’ambiente, dare certezza lavorativa attraverso il consolidamento  di  2 fasce, tempo indeterminato e 151 giornate per un settore che rappresenta un grande valore per la nostra terra». 

«Non possiamo stare a guardare, col rischio probabile se non certo, che la prossima estate si verifichi nuovamente la devastazione del nostro territorio a causa degli incendi», sono le parole del segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti. «Una devastazione – ha continuato – che sarebbe stata ancora più grave senza i lavoratori forestali che hanno fronteggiato fiamme altissime e roghi di grandi dimensioni, mettendo ogni giorno a rischio la propria vita. È prioritario che le istituzioni e la classe politica pongano come prioritaria la questione del settore forestale con una riforma che valorizzi e dia riconoscimento al personale, che da anni assicura un servizio indispensabile in questa regione, che sia di prospettiva per il futuro nella consapevolezza che l’ambiente è una risorsa da tutelare, anche nell’ottica dell’economia circolare».

Il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, ha invece spiegato i presupposti da cui è partita la mobilitazione che vedrà la Cisl in piazza a Roma il prossimo 25 novembre. «Sarebbe stato preferibile un percorso comune di mobilitazione di sabato, quello che la Cisl nazionale ha proposto a Cgil e Uil. Ma hanno scelto la strada degli scioperi regionali, per noi controproducente. Saremo in piazza, quindi, da soli, perché riteniamo si debba pensare a come migliorare la manovra economica e rilanciare il tema di un patto sociale che dia risposte concertate alla politica di sviluppo. Lo sciopero è un diritto inviolabile della nostra democrazia e deve essere usato nel rispetto delle norme a garanzia sia dei lavoratori, sia dei cittadini. Non bisogna svilire la parola sciopero, non bisogna farlo diventare un rito fine a sé stesso che, alla fine, se ripetuto in maniera compulsiva, alla lunga logora la rappresentanza sociale e dà spazio ai populismi. Bisogna – ha concluso Alibrandi – disinnescare qualsiasi clima di scontro e concentrarsi sui contenuti, di lavorare per il bene del Paese, riempiendo le piazze anche di idee e progetti e migliorando una manovra che ha molte luci ma anche pesanti ombre.

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