Fp Cgil Palermo, assemblea del personale. “Lavoratori insoddisfatti dalle risposte dell’amministrazione. Non ci fermiamo, rilanceremo le nostre rivendicazioni”

Palermo – Dopo l’incontro con il Comune la Fp Cgil, in un’assemblea molto partecipata con le dipendenti e i dipendenti, ha misurato “l’insoddisfazione” anche dei lavoratori sulle proposte fatte dall’amministrazione comunale nel recente incontro con le sigle sindacali.

Pertanto la battaglia continua. “Continueremo la nostra battaglia perché non siamo soddisfatti delle risposte, ci prepariamo a una stagione di rivendicazione. Il risultato dell’aumento dei buoni pasto e l’anticipazione di soli 6 mesi del full time al giugno 2026 lo riteniamo insufficiente. Il comparto chiede il full time, le progressioni verticali essenziali per dare servizi migliori ai cittadini, le pensioni per i lavoratori ex Asu, che non otterranno per la mancanza di contributi versati quando erano precari nelle amministrazioni”, dichiarano il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese e per la Fp Cgil Palermo Saverio Cipriano, delegato enti locali.  

La Fp Cgil, per quanto riguarda le pensioni dei lavoratori ex Asu, chiederà un incontro al prefetto. Parallelamente, si procederà con una richiesta di incontro al sindaco, al ragioniere generale e al direttore generale, per una verifica sui risparmi del 2023 sulla spesa per il personale e sulla spesa del 2024.

“Chiediamo al Comune informazioni chiare sui capitoli di spesa previsti per capire quali residui possono essere indirizzate per potenziare i fondi destinate al personale. Riteniamo che se le risorse ci sono, potrebbero essere usate per aumentare le ore di lavoro – aggiungono Fazzese e Cipriano – Pe rilanciare la battaglia sulle pensioni dei lavoratori ex Asu siamo pronti a fare un sit-in davanti alla Prefettura: circa 3mila degli attuali 4.700 ex Lsu, stabilizzati da poco, non hanno maturato i contributi per avere una pensione. La nostra battaglia passerà anche dai ricorsi ai giudici e da un progetto di legge che chiediamo venga approvato in Parlamento per superare questa distorsione per cui chi ha lavorato nella pubblica amministrazione per tanti anni si ritrova senza contributi”.

L’altra richiesta riguarda la riqualificazione del personale educatore scolastico prevista dal contratto entrato in vigore il 1° aprile 2023: “Vigileremo affinché gli impegni siano rispettati e quindi inseriti nel piano triennale delle assunzioni”.  

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