Brambilla: “figlia denuncia il padre per averle ucciso la cagnolina. Sull’inasprimento delle pene il parlamento non tentenni”

Roma – Ha anche un risvolto politico il caso della ragazza di Ponzano veneto che ha denunciato il padre per averle ucciso la cagnolina gettandola dall’auto in corsa. Ne è convinta l’on. Michela Vittoria Brambilla, Noi moderati, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, prima firmataria e relatrice dell’AC30, pdl “trasversale” che inasprisce le pene per chi uccide e maltratta gli animali, attualmente all’esame, non senza intoppi, della commissione Giustizia della Camera. “La vicenda di cui parliamo – afferma l’on. Brambilla – oltre a suscitare indignazione, dovrebbe far riflettere chi si oppone ad un’istanza che viene dal profondo della nostra società, da milioni di italiani stanchi di veder impuniti ripugnanti abusi a danno degli animali. Se una figlia arriva al punto di denunciare il padre, evocando su Instagram “l’ergastolo”, per aver inflitto al piccolo animale, che conviveva con la famiglia da 18 anni, una morte orribile, vuol dire che il sentimento di amore e di rispetto verso gli animali e gli animali stessi di per sé meritano la tutela penale che la mia proposta di legge, firmata da esponenti di quasi tutti i gruppi politici, cerca di assicurare loro. I colleghi parlamentari e il governo ascoltino i messaggi che arrivano dalla società civile. Non è più tempo di rinvii o di tentennamenti, ma di decisioni forti e chiare. Rivolgo quindi un appello a tutte le forze politiche affinché sostengano finalmente la riforma e i suoi contenuti, che rispondono alla nuova coscienza di amore e di rispetto per gli animali e i loro diritti che si è affermata nel paese”.

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