Unione Europea:tra regole e opportunità per la Sicilia. Autoimprenditorialità e Giovani. Lavoro e imprese

Palermo – Scrivendo “Europa” sembrerebbe normale leggere “opportunità, democrazia, investimenti strutturali, crescita, cambiamento” invece a pochi mesi dal voto europeo tutto questo, resta ancora una meta. L’Europa, intesa come istituzione che aggrega Paesi, in questi ultimi anni è cresciuta molto sbandierando un cambiamento totale per tutta la sua area di influenza economico politica. Invece, per le regioni a sud dei suoi confini il cambiamento segue la trama del romanzo “Il Gattopardo” in cui Tancredi pronuncia la celebre frase: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.

Quanto deve aspettare la Sicilia perchè l’Europa si accorga delle sue periferie?

Sono le 17e30 di lunedì 22 aprile. La Sala congressi Grand Hotel des Palmes non riesce a contenere chi è venuto da tutta la provincia per partecipare al convegno che ha per tema proprio l’Europa. La Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro in oltre due ore ha dissertato sull’argomento grazie al contributo di esperti di imprenditorialità, avvocati, consulenti del lavoro oltre che di politici. Si è cercato di declinare il tema Europa secondo prospettive sicilianiste ma sopratutto ci si è soffermati sui cambiamenti pratici che si possono mettere in atto trasformando le teorie in azioni progettuali. “Evitare la fuga dei cervelli permettendo a quelli che sono fuori di rientrare in Sicilia”. E’ un grido molto forte quello di Stefano Cirillo che ha ricordato il problema non solo come politico, è il segretario regionale del partito, ma sopratutto come padre che vede raramente i suoi figli che vivono a diecimila chilometri di distanza. Propone di creare un tavolo permanente sui giovani. “Il nostro partito – continua Cirillo – è composto di persone contraddistinte dalla qualità ed è questo aspetto che ci farà crescere ancora”. Santi Bellomare, segretario provinciale punta l’attenzione sull’allargamento della povertà che rappresenta un rischio concreto se non si attuino nell’immediato politiche del lavoro che lo contrastino. “Il talento è indispensabile ma senza la formazione non serve a creare autoimprenditorialità.

Rendere maggiormente accessibile il credito bancario senza il quale è impossibile fare impresa”. Ed ancora, dal tavolo dei relatori si rafforza il concetto di Europa.

Per il capogruppo comunale di Palermo Domenico Bonanno non potrà mai esistere una Europa senza la Democrazia Cristiana. Ricorda infatti che fu proprio De Gasperi, nel 1954, a parlare di “nostre patrie europee che come singoli stati valgono più della loro somma”. Ed ancora “noi non gestiamo voti ma animiamo le speranze della gente, e lo dimostra la folta presenza in sala questa sera”.

Domenico Bonanno

La concretezza delle azioni nell’intervento dell’Ingegnere Antonello Mineo Presidente del Polo di Meccatronica Valley che in uno spazio gestito nell’area industriale di Termini Imerese (Pa) si cerca di fare crescere l’imprenditorialità e con essa le Politiche attive del lavoro. Formare i giovani per trasformarli in eccellenze.

Ing.Antonello Mineo
L’assessore Giuliano Forzinetti

L’Assessore comunale allo Sviluppo economico Giuliano Forzinetti ha lavorato molto sin dal suo insediamento alla moralizzazione degli esercenti in città chiudendo quelle attività i cui gestori non possedevano i requisiti minimi previsti dalla legge. Per Nuccia Albano, assessora regionale alla Famiglia, la Dc è la più europeista tra tutti i partiti. L’Europa non deve solo essere l’unione di stati e monete ma uniformità dei diritti civili. Il riferimento è andato ad Ilaria Salis detenuta in Ungheria che viene umiliata da catene e cippi. Questo trattamento è disumano e lede la dignità della persona. Francesca Donato, europarlamentare, si è soffermata sul diritto negato per famiglie ed imprese di accedere al credito. La sanità – continua Donato – non ha ricevuto in questi anni la giusta attenzione dando invece priorità alla sicurezza visti i gravi problemi causati dalla guerra in Ucraina che deve gestire l’UE ai suoi confini.

Francesca Donato

Conclusioni

Totò Cuffaro, segretario nazionale, si sofferma a lungo sulla “Resilienza” cioè resistenza insieme a speranza. “Oggi l’idea in cui credere – continua – non è Totò Cuffaro ma un ideale comune che acquista consapevolezza perché viene condiviso. La soddisfazione dal bisogno sociale, questa è la politica che portiamo avanti senza clientele.

Totò Cuffaro

Riorganizziamo la nostra speranza di libertà e di partecipazione. I partiti sono strumenti con il compito di costruire una classe dirigente. Noi dobbiamo dare contributi seri parlando di Europa, lo hanno ribadito i relatori professionisti che hanno animato questo incontro. Subito dopo Cuffaro si sofferma sugli attacchi personali ricevuti. “Gli insulti non mi hanno intimidito per niente non sopporto però che nel calderone vengano coinvolte persone per bene che nulla hanno fatto”. La vicinanza a quanto sta vivendo Cuffaro viene espressa con un perdurante e forte applauso. L’aspetto umano è ancora un valore che contraddistingue le persone. Sono quasi le 20 e nonostante la stanchezza si fa’ sentire in sala si percepisce empatia e le emozioni hanno il sopravvento. Comunque la pensiate e se il riscatto è un valore universale non lo si può usare in maniera strumentale. Affido la conclusione di questo articolo al detto di un vecchio saggio che recita: “la delazione seppellirà chi la pratica”.

Tonino Pitarresi

Qualis eligere